lerici
Porto scelto già dai tempi degli Etruschi e dai Romani, nel medioevo subì le dominazioni dei pisani, che diedero il via alla costruzione dell’imponente castello che vi accoglie dal mare, e dei genovesi che lo ampliarono, e sotto il cui dominio Lerici rimase fin quando la Liguria venne annessa al regno di Sardegna.
Lerici, il cui nome pare provenga da "monte dei lecci", già dall'anno mille era un crocevia di viaggiatori: mercanti, viandanti e pellegrini, in transito per Roma o per il nord. Con la caduta della repubblica di Genova entrò a far parte della repubblica Ligure, per poi essere annessa all'impero francese, e poi ai britannici.
Oltre al castello, possiamo visitare l'oratorio di San Rocco del XIII secolo e la chiesa di San Francesco d'Assisi.
Chi giunge a Lerici non può non fare la passeggiata che costeggia il mare e unisce Lerici a San Terenzo, passando rasente al campo da golf, a quelle del locale tennis club, a spiagge libere e stabilimenti, calette nascoste e spiagge dorate.
Data la sua bellezza, Lerici accoglie da sempre visitatori e turisti, e offre un'ampia scelta di alloggi che vanno dagli hotel a cinque stelle ai più economici b&b.
Altrettanto variegata è l'offerta di cibo forse anche perché, avendo i lericini una grande tradizione marinaresca, hanno portato la loro esperienza nella cucina, arricchendo i piatti della tradizione. Ecco quindi i muscoli ripieni, le torte salate di riso o di verdura, il pesto, i pansotti (specie di ravioli di verdura), oltre naturalmente alle innumerevoli preparazioni a base di pesce.
lerici
Porto scelto già dai tempi degli Etruschi e dai Romani, nel medioevo subì le dominazioni dei pisani, che diedero il via alla costruzione dell’imponente castello che vi accoglie dal mare, e dei genovesi che lo ampliarono, e sotto il cui dominio Lerici rimase fin quando la Liguria venne annessa al regno di Sardegna.
Storia
Lerici, il cui nome pare provenga da “monte dei lecci”, già dall’anno mille era un crocevia di viaggiatori: mercanti, viandanti e pellegrini, in transito per Roma o per il nord. Con la caduta della repubblica di Genova entrò a far parte della repubblica Ligure, per poi essere annessa all’impero francese, e poi ai britannici.
Oltre al castello, possiamo visitare l’oratorio di San Rocco del XIII secolo e la chiesa di San Francesco d’Assisi.
Chi giunge a Lerici non può non fare la passeggiata che costeggia il mare e unisce Lerici a San Terenzo, passando rasente al campo da golf, a quelle del locale tennis club, a spiagge libere e stabilimenti, calette nascoste e spiagge dorate.
OGGI
Data la sua bellezza, Lerici accoglie da sempre visitatori e turisti, e offre un’ampia scelta di alloggi che vanno dagli hotel a cinque stelle ai più economici b&b.
Altrettanto variegata è l’offerta di cibo forse anche perché, avendo i lericini una grande tradizione marinaresca, hanno portato la loro esperienza nella cucina, arricchendo i piatti della tradizione. Ecco quindi i muscoli ripieni, le torte salate di riso o di verdura, il pesto, i pansotti (specie di ravioli di verdura), oltre naturalmente alle innumerevoli preparazioni a base di pesce.
SAN TERENZO
E’ il primo borgo che incontriamo dalla Spezia verso Lerici, dalla quale dista appena tre chilometri.
Deve il suo nome al monaco scozzese Terenzio il quale, grato dell’accoglienza ricevuta durante il suo viaggio alla volta di Roma, fece grandi elargizioni al paese.
Fondato in epoca medievale, conserva un bellissimo castello, costruito su una fortificazione del X secolo.
Sempre davanti al mare, troviamo la chiesa della Natività, del XVII secolo e, poco più avanti, villa Magni, dove soggiornarono Shelley e Byron, mentre la vicina villa Gregoretti ospitò Virginia Woolf.
Amato e frequentato tra gli altri da Henry James, D.H. Lawrence e D’Annunzio per la sua atmosfera da paese di pescatori.
Offre a chi sbarca una grande varietà di ristoranti specializzati in cucina di pesce, oltre ai tipici locali che fanno la caratteristica deliziosa focaccia ligure, morbida all’interno e croccante e ben salata fuori.
Dai vivai di Santa Teresa invece vengono le saporitissime cozze spezzine, che qui vengono chiamate muscoli e vi verranno proposte un po’ dappertutto in mille modi, tra i quali i famosi muscoli alla marinara, appena scottati e buonissimi.
Dietro il castello c’è la bella spiaggetta della Marinella, mentre l’arenile, proprio davanti alle storiche ville e alle case tipiche, si sviluppa per 200 metri di sabbia finissima, divisa tra spiaggia libera e attrezzata.
SAN TERENZO
E’ il primo borgo che incontriamo dalla Spezia verso Lerici, dalla quale dista appena tre chilometri.
Deve il suo nome al monaco scozzese Terenzio il quale, grato dell’accoglienza ricevuta durante il suo viaggio alla volta di Roma, fece grandi elargizioni al paese.
Storia
Fondato in epoca medievale, conserva un bellissimo castello, costruito su una fortificazione del X secolo.
Sempre davanti al mare, troviamo la chiesa della Natività, del XVII secolo e, poco più avanti, villa Magni, dove soggiornarono Shelley e Byron, mentre la vicina villa Gregoretti ospitò Virginia Woolf.
Amato e frequentato tra gli altri da Henry James, D.H. Lawrence e D’Annunzio per la sua atmosfera da paese di pescatori.
OGGI
Offre a chi sbarca una grande varietà di ristoranti specializzati in cucina di pesce, oltre ai tipici locali che fanno la caratteristica deliziosa focaccia ligure, morbida all’interno e croccante e ben salata fuori.
Dai vivai di Santa Teresa invece vengono le saporitissime cozze spezzine, che qui vengono chiamate muscoli e vi verranno proposte un po’ dappertutto in mille modi, tra i quali i famosi muscoli alla marinara, appena scottati e buonissimi.
Dietro il castello c’è la bella spiaggetta della Marinella, mentre l’arenile, proprio davanti alle storiche ville e alle case tipiche, si sviluppa per 200 metri di sabbia finissima, divisa tra spiaggia libera e attrezzata.
FIASCHERINO
L’antica Feschalino , già citata in un codice risalente al 1235, deve probabilmente il suo nome all’enorme roccia che esiste ancora oggi nel territorio ricco di scisti, circondato da alberi di pino, querce, lecci e olivi.
Qui il mare è trasparente e il fondale profondo, ideale per tuffi dagli scogli.
La bellezza della natura incantò lo scrittore D.H.Lawrence, considerato uno dei grandi innovatori della letteratura anglosassone, che scelse questa località per soggiornarvi con la sua compagna Frida Von Richtofen e tentare di guarire dalla tubercolosi che lo affliggeva, e proprio qui ebbe la genesi il suo “The rainbow”, in cui venne affrontato il tema del potere del desiderio sessuale, motivo per il quale subì processi per oscenità.
fiascherino
L’antica Feschalino , già citata in un codice risalente al 1235, deve probabilmente il suo nome all’enorme roccia che esiste ancora oggi nel territorio ricco di scisti, circondato da alberi di pino, querce, lecci e olivi.
Qui il mare è trasparente e il fondale profondo, ideale per tuffi dagli scogli.
La bellezza della natura incantò lo scrittore D.H.Lawrence, considerato uno dei grandi innovatori della letteratura anglosassone, che scelse questa località per soggiornarvi con la sua compagna Frida Von Richtofen e tentare di guarire dalla tubercolosi che lo affliggeva, e proprio qui ebbe la genesi il suo “The rainbow”, in cui venne affrontato il tema del potere del desiderio sessuale, motivo per il quale subì processi per oscenità.
TELLARO
Naturale proseguimento di Fiascherino è l’incantevole borgo di Tellaro, arroccato sulla scogliera con le sue casette pastello che arrivano al mare.
Meta di intellettuali e artisti, è stata la dimora elettiva del grande Mario Soldati, che la definì “un nirvana tra mare e cielo…”.
Rientra a pieno diritto tra i borghi più belli d’Italia ed è teatro di una strana e affascinante leggenda.
Saraceni mare nostrum infestantes sunt noctu profligati quod polipus aer cirris suis sacrum pulsabat
TELLARO
Naturale proseguimento di Fiascherino è l’incantevole borgo di Tellaro, arroccato sulla scogliera con le sue casette pastello che arrivano al mare. Meta di intellettuali e artisti, è stata la dimora elettiva del grande Mario Soldati, che la definì “un nirvana tra mare e cielo…” . Rientra a pieno diritto tra i borghi più belli d’Italia ed è teatro di una strana e affascinante leggenda.
LA LEGGENDA DEL POLPO
Nel sedicesimo secolo, quando la Liguria era meta di incursioni e saccheggi da parte dei saraceni, venivano costruiti forti sul mare a scopo difensivo, e proprio per questo ebbe origine Tellaro. Solo che, narra la leggenda, pare che la vedetta si fosse assopita e il paese fosse stato avvisato dello sbarco del nemico dal suono delle campane della chiesa, alle cui corde trovarono avvinghiato un polpo, salvatore del borgo, a cui è dedicata una targa sulla chiesa di San Giorgio. Inutile aggiungere che proprio il polpo venne preso come simbolo del paese.
Bocca di magra
Posto alla foce del fiume Magra, questo piccolo borgo di pescatori sorge al confine tra Liguria e Toscana.
Già conosciuto al tempo degli antichi Romani, è stato nel tempo scelto come luogo di vacanza da famosi poeti e scrittori tra i quali Elio Vittorini, Indro Montanelli, Giulio Einaudi, Vittorio Sereni e Marguerite Duras, che l’hanno apprezzato, oltre che per le sue bellezze, anche e soprattutto per l’atmosfera quieta e un po’ indolente che vi si respira.
OGGI
Fra le cose da vedere, ricordiamo il Monastero di Santa Croce del Corvo, fondato nel 1176 dal vescovo Pipino, e che oggi è sede del Centro Lunigianense di studi Danteschi, e i resti archeologici della villa romana edificata tra il I e il IV secolo a.C.
Antico porto della città romana di Luni, è principalmente un porticciolo turistico, dotato di spiagge attrezzate e libere